Presidente, Colleghi!
Come sottolineato nella risoluzione è evidente che lo spopolamento delle zone montane non potrà essere scongiurato senza che sia garantita l’erogazione dei servizi essenziali alla vita di tutti i giorni.
A Piozzano, in provincia di piacenza, proprio quest’estate un violento nubifragio con grandine ha causato ingenti danni alle coltivazioni, alle strade, case e automobili, danni per cui il sindaco ha chiesto anche lo stato di calamità.
Ad ostacolare i soccorsi e il coordinamento delle operazioni di pronto intervento l’assenza pressoché totale di segnale telefonico e della rete internet che ha praticamente isolato il comune proprio nel momento di maggiore necessità.
Sono così rimaste isolate anche persone anziane residenti nelle zone più periferiche.
La carenza del segnale telefonico è una costante della zona, come di altre aree della montagna, che si traduce in una vera e propria emergenza in momenti di criticità come quelli verificatisi per il fortunale.
Inoltre, l’isolamento delle comunicazioni e dal mondo del web rappresenta oggi, nella società dell’informatizzazione, un ulteriore motivo di abbandono delle aree stesse con la conseguente perdita di un patrimonio unico di prodotti dell’agro alimentare di alta qualità, e quindi anche di posti di lavoro e opportunità peculiari del nostro territorio.
Inoltre, è ovvio che la scarsità di utenti delle zone montane non spinge commercialmente le compagnie telefoniche ad investire su tali territori.
Appare quindi condivisibile l’istanza di intervenire a livello europeo sul contenuto del “servizio universale” in base all’evoluzione tecnologica del settore comunicazioni, e a livello nazionale per l’individuazione di criteri di premialità sulle procedure di evidenza pubblica atte a favorire le aree montane disagiate.
Abbinare, nelle gare pubbliche di assegnazione, un’area metropolitana di grande interesse commerciale ad una remota e disagiata potrebbe anche essere una opzione da valutare per risolvere la questione.
Grazie