Scuola. Tagliaferri (Fdi) no al lunchbox: troppa plastica e cibi scadenti

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Il “lunchbox” ipotizzato per la refezione scolastica in tempo di coronavirus non può essere la soluzione alla pur giusta necessità di far pranzare in sicurezza sanitaria i bambini e i ragazzi delle scuole.

Con un’interrogazione Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia invita la Regione a evitare – nonostante ci siano indicazioni in questo senso da parte di comitati tecnici – di intraprendere una via, quella del luncbox (ovvero porzioni monouso in confezioni di plastica termosigillate prodotte a livello industriale e non nelle cucine delle scuole), che già prima di essere percorsa dimostra tutti i potenziali problemi: boom di produzione di plastica da smaltire e cibo precotto in testa.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “quali iniziative intenda assumere al fine di promuovere, di concerto con gli istituti scolastici e gli enti locali, modelli di refezione compatibili con lo sviluppo dell’emergenza sanitaria, che possano assicurare la qualità dei pasti, la riduzione degli sprechi alimentari e nessun aumento delle rette per le famiglie”.

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