Tagliaferri (Fdi): “Benissimo tradurre in più lingue le regole, già che c’era l’Ufficio scolastico poteva inserire anche l’arabo”

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Benissimo tradurre in più lingue le regole, e già che c’era l’Ufficio scolastico poteva inserire anche l’arabo, lingue tra le più diffuse tra gli stranieri in Italia, ma a nulla serve essere poliglotti se ancora non ci sono linee guida semplici e chiare per studenti e stranieri. Ad esempio: chi deve misurare la temperatura ai bambini? E a che ora: appena alzati o prima di entrare a scuola? Cosa succede se in una classe c’è un caso di Coronavirus? In quarantena solo i compagni di classe del malato o tutta la scuola? E se a essere positivo al test è un docente che ha più classi? Che ce lo dicano in francese o in inglese a noi poco cambia: a oggi nessuno sa esattamente cosa bisogna fare. Studenti, famiglie e insegnanti sono lasciati soli a brancolare nel buio. E non è un caso, dunque, se il ministro della Salute Speranza mette la mani avanti e (ri)comincia a parlare della necessità di essere pronti a riprendere le lezioni on line

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