Dotare ogni capoluogo di Provincia di “sportelli antisuicidi” in modo da aiutare chi si trovi in difficoltà economiche a causa della crisi da Coronavirus.
A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere di Fdi Giancarlo Tagliaferri, che ricorda come “oggi sono molte le famiglie che si trovano purtroppo a fronteggiare drammatiche situazioni di sovraindebitamento a causa del superamento del limite di reddito disponibile, che si aggrava quando si aggiungono situazioni impreviste come la perdita del lavoro, fattore che non consente più di gestire il budget familiare e costringe a ricorrere ai finanziamenti per liquidità con tutti i rischi connessi compreso quello di perdere i propri beni e la propria casa all’asta”.
A sostegno di chi finisce oberato di debiti, sottolinea il consigliere, c’è “la legge 3/2012, conosciuta anche come legge ‘salva suicidi’, che permette di tagliare fino all’80% i debiti delle persone che si trovano in gravi difficoltà economiche, ovvero in uno stato definito ‘sovraindebitamento’ con una riduzione delle somme dovute per i contribuenti in grave e comprovata difficoltà economica”.
Attivare i benefici previsti da tale normativa costringe però a ricorrere a studi legali. Quello che Giancarlo Tagliaferri chiede alla Regione è di attivare modalità per venire incontro a chi si trova in difficoltà senza che debba rivolgersi a onerosi professionisti.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se non ritenga utile aprire o favorire l’apertura presso enti istituzionali nei capoluoghi di provincia dell’Emilia-Romagna, di sportelli che forniscano supporto e informazione sull’applicazione della Legge 3/2012, ossia per dare consulenza agli utenti interessati in merito alla possibilità di usufruire dei benefici di legge e vagliare se ne posseggano i requisiti, avvalendosi per l’espletamento del servizio di personale qualificato a seguito di specifica formazione, già presente all’interno delle istituzioni coinvolte”.