“Che a settembre suoni la prima campanella è noto da sempre, che l’avvio di quest’anno scolastico sarebbe stato complesso anche. Eppure dopo un’estate passata a giocare con i banchi a rotelle, a parlare di discoteche e aperitivi a Roma come a Bologna ci si è fatti trovare impreparati. E oggi a pagare il conto sono i nostri ragazzi che saranno privati per la seconda volta di un anno scolastico in presenza. Questo significa più problemi di apprendimento, meno socialità, meno istruzione: il conto lo pagheremo tutti nei prossimi dieci anni. Bisogna salvare la scuola che può essere chiusa solo in caso estremo e soprattutto trovare e sanzionare i colpevoli di questo disastro: che non bastasse suonare una normale campanella lo sapevamo da maggio scorso, eppure dopo un’estate folle e nessuna decisione seria i danni si vedono tutti”.