“La salute è un diritto universale e non ci può essere un razzismo sanitario. Abbiamo appreso che all’ospedale di Modena a una ragazza è stato chiesto il Green Pass per una visita urgente: è aberrante e lesivo dei diritti costituzionali di ogni cittadino. A oggi in Italia non c’è l’obbligo vaccinale (e non capiamo perché se il vaccino è la soluzione di tutti i problemi il Governo e i partiti che lo sostengono non si prendono la responsabilità di introdurne l’obbligatorietà) e quindi non si possono discriminare o sanzionare, specie su un tema così importante come la salute, i cittadini che non rispettano un obbligo che non c’è. Di questo passo fra un po’ sentiremo dire “ti curo la bronchite solo se non sei un fumatore, altrimenti arrangiati” e così via andare. Per la seconda volta nella stessa estate ci troviamo a dare ragione a intellettuali comunisti: prima la politologa Nadia Urbinati che denunciava il fallimento della Giunta nella gestione dei treni regionali ormai ridotti a “pollai”, oggi allo storico Alessandro Barbero che lo ha detto chiaro e tondo: chi governa l’Italia dovrebbe andare diritto nel girone infernale degli ipocriti perché non ha il coraggio di prendersi la responsabilità di imporre per legge i vaccini come pure la Costituzione permetterebbe e allo stesso tempo scarica tutto sui cittadini con una “vaccinazione obbligatoria di fatto” come è il Green Pass. E’ il momento di un sussulto di dignità da parte dei partiti che appoggiano il Governo: dicano davvero cosa pensano dei vaccini, del loro obbligo e la si smetta con giochetti sulla pelle degli italiani”.
-Settembre 2021