Le recenti violentissime precipitazioni hanno procurato ingenti danni nelle campagne e in generale in tutto il territorio piacentino, particolarmente grave è la situazione nelle zone montane. Nei comuni dell’Alta Val d’Aveto e Valtrebbia solo negli ultimi tre giorni, secondo i dati forniti da meteo Valnure, si sono accumulati circa 200 millimetri di pioggia. Le ingenti precipitazioni hanno provocato smottamenti con la conseguente interruzione della viabilità, ne è una dimostrazione la grossa frana che ha invaso le carreggiate sulla provinciale SP654R tra Casalco e Folli.

Ad una viabilità già compromessa si sommano i piccoli e medi cedimenti di asfalto sulle carreggiate che rendono un vero calvario gli spostamenti, rendendo ulteriormente pericoloso il transito.

Se in questi anni ci si è limitati, quando va bene, a rattoppare l’asfalto, parallelamente è mancata una pianificazione della messa in sicurezza dei versanti.

La Giunta regionale, per anni ha annunciato poderosi investimenti per combattere il fenomeno del dissesto idrogeologico, ma i fondi non sono poi arrivati. Ci si è limitati agli interventi di emergenza affidati alla protezione civile o ai Consorzi di Bonifica, ma manca una pianificazione organica che consenta la messa in sicurezza delle zone a più alto rischio.

Il consigliere del partito di Fratelli d’Italia ha quindi interrogato la Giunta per sollecitare un’accurata programmazione degli interventi in tutte le zone a più alto rischio di dissesto idrogeologico, al fine di dar vita ad una puntuale opera di salvaguardia del territorio.

Piacenza è un territorio a rischio medio-elevato sotto il profilo del rischio idrogeologico, bisogna prenderne coscienza e muoversi di conseguenza, non ci si può più affidare ad interventi spot.

Un’area di miglioramento potrebbe essere rappresentata dal potenziamento del sistema di prevenzione, ma per far questo servono risorse, non i quattro soldi che ora Bonaccini sta promettendo, e ripeto “promettendo”, con l’avvicinarsi della campagna elettorale.