“Ormai non c’è bisogno di altre conferme. Il governo Conte non è stato capace di gestire l’emergenza sanitaria fin dall’inizio e sta provocando danni inimmaginabili all’economia, facendo precipitare l’Italia in una crisi globale, se possibile ancora più temibile di quella sanitaria. Conte & company vanno avanti senza ascoltare le forze di opposizioni e le categorie economiche, con la tipica boria dei ‘parvenu’ della politica. Il pericolo di una serpeggiante deriva autoritaria sta emergendo nel fragoroso silenzio della sinistra e di altri vertici dello Stato, a cui dobbiamo ricordare che l’Italia è una democrazia parlamentare e che decisioni assunte a Roma in stato di emergenza devono comunque essere legittimate da percorsi istituzionali e da una maggiore condivisione. Anche sul fronte sanitario il cosiddetto ‘modello Italia’, visti i troppi tentennamenti e il pressapochismo del Governo, non ha dato i risultati sperati. Bene ha fatto, a livello locale, il sindaco di Piacenza a prevedere una campagna generalizzata di esami attraverso i tamponi, cominciando dai casi sospetti. Era certamente questo il metodo migliore da applicare ovunque, anche solo a campioni significativi di popolazione, per capire quale fosse l’effettiva portata del contagio e obbligare all’isolamento solo chi era contagiato. Ma neppure la Regione Emilia-Romagna ha pensato di seguire questa strada di buon senso. Il presidente Stefano Bonaccini, seguendo l’esempio di Conte, ha emesso ordinanze senza tenere in alcun conto i problemi reali delle persone e delle attività. E oggi intere categorie di lavoratori, professionisti, imprenditori, partite IVA sono in ginocchio. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha dichiarato che si prevede la chiusura del 70 per cento del tessuto produttivo. Ciascuno di noi può immaginare cosa significhino questi dati. E a fronte di queste prospettive, Conte produce decreti incomprensibili, confusi e senza una logica. Raccolgo una segnalazione fra tutte. Quella dei veterinari la cui attività lavorativa è caduta dell’80 per cento, secondo il presidente dell’Ordine di Bologna, mentre persone irresponsabili abbandonano cani da compagnia, pur essendo appurato che gli animali non trasmettono assolutamente il virus. Serve un’inversione delle politiche portate avanti fino ad oggi, sul fronte sanitario, come su quello economico. Politiche più chiare e condivise e comunicate con trasparenza nei luoghi deputati. A Roma come a Bologna. Se gli attuali governanti non ne sono capaci, si attivino esecutivi di emergenza. E, da subito, ritorni pienamente operativo il Parlamento”.