“Sollecitare il governo affinché vengano diramate linee guida che definiscano cosa fare con i ‘lavoratori fragili’ della scuola una volta che il medico ne ha certificato la condizione di salute”.
A chiederlo è Giancarlo Tagliaferri con un’interrogazione che porta all’attenzione dell’esecutivo “un altro grande problema che sta per abbattersi sul rientro in classe: i presidi potrebbero trovarsi senza collaboratori scolastici e gli alunni senza professori”.
Questo spiega nell’atto ispettivo il consigliere di Fratelli d’Italia, per via della situazione legata ai lavoratori fragili, categoria in cui per legge rientra “chi è affetto da più patologie contemporaneamente, gli immunodepressi e i pazienti oncologici, si possono aggiungere anche coloro che hanno più di 55 anni (in Italia nel 2019 su 730mila insegnanti di ruolo quelli con più di 54 anni erano oltre 300mila)”. Un problema, continua Tagliaferri, che non riguarderà tutti “ma coloro per i quali il medico Inail deciderà che è necessaria la sorveglianza sanitaria eccezionale, prevista dalle regole generali di tutela dei lavoratori e da quelle emanate nei mesi scorsi”.
L’esponente di destra ricorda che “dai vari Uffici scolastici di Emilia-Romagna, Campania, Liguria e Veneto sono state inviate centinaia di lettere ai presidi da parte di docenti che chiedono di poter essere esonerati dal servizio”. Per questo Tagliaferri chiede come comportarsi in questa situazione con questi lavoratori: “Vanno messi in malattia e lasciati a casa, dichiarati parzialmente o totalmente inidonei e spostati ad altro servizio o può bastare l’adozione di maggiori precauzioni (come per esempio l’uso di mascherine FFP2 con eventuale visiera al posto di quella chirurgica)?”.