Scuola. Tagliaferri (Fdi): garantire gli insegnanti di sostegno

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La Regione intervenga per assicurare la presenza degli insegnanti di sostegno al momento della ripresa dell’anno scolastico.

A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri  che ricorda come “dai dati riportati dalla rivista Orizzonte Scuola si evince che gli insegnanti sono pochi, ma quelli di sostegno sono pochissimi e gli studenti con disabilità rischiano di iniziare questo strano anno scolastico in modo addirittura peggiore rispetto agli altri”.

Per il consigliere di Giorgia Meloni “preoccupa il numero delle supplenze di sostegno da coprire e pone diversi problemi anche il fatto che con le assegnazioni provvisorie ai docenti di ruolo senza il titolo di specializzazione saranno poche le possibilità per i precari specializzati di poter seguire l’alunno che gli era stato affidato l’anno precedente nell’istituzione scolastica in cui aveva prestato servizio. Tutto ciò a danno della continuità didattica a difesa e tutela dei diritti degli alunni disabili ai quali ogni anno vengono assegnati docenti diversi e spesso anche senza il titolo di specializzazione sul sostegno”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere se l’amministrazione regionale “intenda attivarsi presso il Governo affinché gli insegnanti possano essere posti in organico di diritto, coinvolgendo le famiglie, così che ogni alunno possa avere il proprio insegnante di sostegno, in base al Pei, come richiesto dagli istituti scolastici e se intenda fare luce, per quanto di competenza, sulla battaglia in tribunale portata avanti da Anief, per la contestazione dei numeri: sono in realtà più del doppio degli ammessi, 20mila, del corso Tfa sostegno per conseguire la specializzazione. In realtà il Tar si dovrà pronunciarsi su una istruttoria fatta male, quando il ministero dell’Istruzione ha organizzato questi corsi di sostegno non ha tenuto conto del fabbisogno degli organici, delle domande, del numero dei precari, ma soltanto dell’offerta degli atenei”.

Tagliaferri chiede, inoltre, di sapere se la Giunta “intenda fare pressione presso il ministero, in quanto si ritiene che a settembre quando si svolgeranno queste prove selettive tutti quanti, sia chi ha conseguito la sufficienza sia chi è stato ammesso direttamente agli scritti, possano essere ammessi al corso di specializzazione finale. E debbano eventualmente ricorrere, fino al 5 ottobre, per poter avere riconosciuto il diritto a una formazione adeguata o per essere chiamati in cattedra, sempre per garantire il diritto allo studio”.

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