A chiedere alla Giunta di intervenire per non disperdere un così importante “luogo verdiano” è il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fdi).”Stiamo parlando della casa dove il Maestro visse per 50 anni e che – spiega il consigliere – è stata mantenuta intatta e curata, come dai desideri del compositore, dalla famiglia Carrara-Verdi, eredi del Maestro, e le sue stanze sono state trasformate in un museo aperto al pubblico che conserva tuttora gli abiti, lo scrittoio, i pianoforti, le carrozze, l’intera biblioteca e altri preziosi cimeli: purtroppo come riportato dal quotidiano La Stampa in data 25 agosto 2020, uno degli eredi del Maestro, Angiolo Carrara Verdi, ha dichiarato che «la maestosa dimora soffre il passaggio del tempo e l’effetto Covid ci ha messo in ginocchio», specificando che, «da marzo a fine maggio non sono entrati nelle casse del museo circa 70 mila euro, la pandemia ha avuto l’effetto di azzerare tutte le prenotazioni annuali, tra le quali quelle numerose delle scuole e dei turisti stranieri», ma – incalza Tagliaferri – nonostante a fine 2012, in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario verdiano, sotto il Governo , pro tempore Monti fu deciso lo stanziamento di un milione e 60 mila euro per il restauro di Villa Verdi a Sant’Agata, la necessità di nuovi interventi, unita all’assenza imprevista di visitatori e di introiti causati dall’emergenza sanitaria, aumentano i rischi di chiusura al pubblico della villa”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “quali iniziative intenda assumere per salvaguardare questo patrimonio di assoluta rilevanza storico-culturale che rappresenta un fondamentale luogo della memoria del nostro Paese”.