Territorio. Tagliaferri Fdi: Bonaccini si esprima su decisione Francia di “annettersi” una parte del Monte Bianco

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Il Presidente Stefano Bonaccini e la Conferenza Stato-Regioni prendano posizione sulle tensioni emerse in questi mesi tra Italia e Francia, insorte a seguito della decisione francese di applicare un’interpretazione dei confini sul Monte Bianco più vantaggiosa per lo stato transalpino.

A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere di Fdi  Giancarlo Tagliaferri.

“I Comuni francesi di Chamonix e Saint Gervais hanno compiuto atti formali che di fatto spostavano unilateralmente dalla Francia i confini di stato con l’Italia, facendo rientrare in territorio francese la vetta del Monte Bianco e una vasta area nella valle del Colle del Gigante, bloccando così l’accesso al ghiacciaio dal lato italiano, il sorvolo in parapendio nella zona e quindi, di fatto, invadendo il nostro territorio e i nostri confini nazionali”, denunciano i tre consiglieri regionali per i quali le decisioni d’Oltralpe hanno gravi ripercussioni non solo per un profilo di sovranità e dignità nazionale, ma pure sul versante economico: “I Comuni di Courmayeur e le nostre guide alpine stanno subendo ingenti danni economici, mentre – spiega – aumentano i rischi per il nostro turismo nell’indeterminatezza delle competenze”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere se “Stefano Bonaccini, in qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ha avuto modo di trattare l’argomento e se la Conferenza abbia preso posizione rispetto a questa vicenda: in caso contrario, se non ritenga necessario e opportuno manifestare al governo la piena disapprovazione degli atti di invasione francesi ai danni dello Stato e della regione Valle d’Aosta, chiedendo immediati interventi in sede diplomatica e internazionale per ripristinare i confini sul Monte Bianco stabiliti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale”.

Al Presidente Bonaccini viene anche chiesto di esprimersi su quello che Tagliaferri (Fdi) definisce “la violazione dei nostri confini da parte della Francia, a dispetto dei Trattati internazionali, e i danni all’economia, per non dire all’immagine e credibilità stessa del nostro Paese, che sta subendo la regione Valle d’Aosta”.