La Regione si impegni a salvare la stagione sciistica. A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che ricorda come “la pratica sciistica di per se non costituisca uno sport di squadra o di contatto e pertanto si può assimilare ad altre attività sportive condotte all’aperto per cui il rischio di contrarre Covid 19 è ridotto: l’utilizzo di impianti a fune (seggiovie, cabinovie) con spazi condivisi da più persone può essere equiparato alla fruizione dei mezzi pubblici, tenendo presente la possibilità di avere ricambi di aria > del 30% e una capacità di portata limitata”.
Tagliaferri sottolinea come l’attenzione vada quindi posta sul pre e dopo sci: “Per la mitigazione del rischio si possono pensare-scrive- azioni quali: considerare il comprensorio sciistico come una bolla, con accessi limitati a persone che nelle 24 ore precedenti siano risultate negative a test antigenico rapido; abbinare il rilascio dello skipass all’esecuzione/valutazione del tampone rapido antigenico, con tracciamento dello sciatore e funzionalità skipass; collaudare sistemi di prevenzione basati sul tampone rapido ripetuto in soggetti asintomatici, da riproporre in altri ambiti; veicolare un messaggio propositivo e non repressivo, nel rispetto di regole più strette. Il miglioramento del protocollo di sicurezza rappresenta un contributo attivo anche per solidarietà con le comunità montane ed è finalizzato a responsabilizzare i turisti per evitare ‘dumping’ sciistici con località vicine oltrefrontiera”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere se l’amministrazione regionale “intenda iniziare un dialogo urgente con le altre Regioni e ognuna di esse a propria volta con gli stakeholders del settore per capire quali stazioni sciistiche aderirebbero a un tale protocollo, una volta chiariti i tetti giornalieri massimi di skipass per ogni comprensorio e se intenda portare all’attenzione della Conferenza Stato Regioni il protocollo sicurezza emendato, per verificare se in tal modo vi siano le condizioni di apertura in sicurezza e su base volontaria degli impianti sciistici”. Tagliaferri chiede inoltredi “verificare con gli interlocutori di EUSALP (la macroregione alpina) la condivisione di tale aggiunta per giungere a un protocollo di sicurezza uniforme in tutti i paesi del nostro Appennino”.