Interpellanza sulla Fondazione Emiliano-Romagnola per le vittime di reati

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I sottoscritti Marco Lisei, Michele Barcaiuolo e Giancarlo Tagliaferri consiglieri regionali di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni,

premesso che:

  • la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati si è costituita il 12 ottobre 2004, con la firma dell’atto costitutivo da parte dei Soci fondatori che sono la Regione Emilia-Romagna, le Province e i Comuni capoluogo della Regione;
  • il progetto nasce dall’art.7 della legge regionale n. 24 del 2003 “Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza”;
  • la Fondazione interviene “a favore delle vittime dei reati, compresi gli appartenenti alle forze di polizia nazionali e alla polizia locale, quando, da delitti non colposi, ne derivi la morte o un danno gravissimo alla persona. Per danno gravissimo alla persona si intendono i danni arrecati ai beni morali e materiali che costituiscono l’essenza stessa dell’essere umano, come la vita, l’integrità fisica, la libertà morale e sessuale;
  • la Fondazione è stata voluta per poter intervenire con rapidità, senza dover affrontare i vincoli burocratici tipici della pubblica amministrazione, di fronte a emergenze, spesso drammatiche, delle vittime e delle loro famiglie pur mantenendo l’intervento nell’area della responsabilità pubblica;

considerato che:

  • secondo l’art.19 dello Statuto della suddetta Fondazione il Direttore è il rappresentante legale della Fondazione, è nominato dall’Assemblea su proposta del rappresentante della Regione Emilia-Romagna, resta in carica tre anni e il suo mandato è rinnovabile.
  • il Direttore ha i più ampi poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione e provvede alla gestione della Fondazione in conformità sia alle linee di attività sia al regolamento approvati dall’Assemblea dei soci;
  • attualmente la carica di Direttrice della Fondazione è ricoperta (…) nel 2018 dopo aver già ricoperto tale incarico dal 1° settembre 2014;
  • al bando pubblico, per l’incarico di Direttore hanno risposto in dodici candidati e l’esame delle domande ha portato alla formulazione di una graduatoria che vede al primo (…);
  • l’incarico (…) ha una durata triennale e un compenso pari a 1.300 euro mensili per dodici mensilità;

preso atto che:

  • si legge da articoli di stampa che (…) dalla Procura di Ancona per false dichiarazioni (…);

considerato altresì che:

  • se è vero che l’incarico non è affidato direttamente dalla Regione Emilia-Romagna come affermato in risposta all’art. 30 (pratica n. 502/2020) consigliere Lisei, è altrettanto vero che la Regione Emilia-Romagna ha promulgato la Legge Regionale 4 dicembre 2003, n. 24 istitutiva all’articolo 7 della “Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati” che impone alla Giunta poteri  di vigilanza, indirizzo e controllo su quanto accade all’interno della Fondazione e doveri di relazionare il Consiglio regionale in merito;
  • secondo lo Statuto della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, l’Assemblea dei soci determina i programmi della Fondazione e verifica che la gestione sia in accordo con gli scopi della Fondazione e in particolare nomina il Direttore, su proposta del rappresentante della Regione Emilia –Romagna e ne determina il compenso;
  • esiste una precisa responsabilità politica in capo alla Giunta ed al Presidente in merito al funzionamento della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati;

rilevato quindi che:

  •  non può essere ignorato che (…) della Fondazione vittime di reati ricopra la posizione di indagato all’interno di un procedimento penale e, quindi, essa stessa possa aver creato delle potenziali vittime qualora le ipotesi di reato dovessero trovare conferma in sede dibattimentale;
  • pur volendo essere garantisti è palesemente inopportuno, allo stato attuale del procedimento, l’incarico attualmente svolto (…);

rilevato inoltre che:

  • in più occasioni in passato il Gruppo Fratelli d’Italia aveva sollevato alcuni dubbi in merito all’opportunità dell’incarico affidato (…);
  • tale incarico, infatti, proprio in ragione del ruolo ricoperto (…), pareva quantomeno inopportuno ed in conflittualità di ruoli, come peraltro dimostrato all’interno dell’audizione nella Commissione d’Inchiesta regionale;
  • anche nel corso di questo mandato Fratelli d’Italia ha tentato di rilevare tali criticità attraverso diversi atti ispettivi, a firma dei Consiglieri Marco Lisei e Michele Barcaiuolo, chiedendo notizie ed approfondimenti in merito alle motivazioni del mancato rinnovo dell’incarico da parte del Tribunale dei Minori i Bologna e richiedendo atti e documenti relativi alle nomine e agli incarichi in capo (…);
  • nonostante tutto ciò, la Giunta ed il Presidente Bonaccini hanno ritenuto di procedere come se nulla fosse;

INTERPELLANO

la Giunta Regionale per sapere:

  • se alla luce del procedimento penale in corso s’intenda sottoporre il tema all’interno dell’assemblea dei soci o come s’intenda procedere;
  • quali siano le valutazioni in merito all’opportunità che (…) ricopra la carica di (…) della Fondazione fintanto che il procedimento penale sarà pendente a prescindere da quale sarà l’esito decisionale all’interno dell’Assemblea dei soci ed in caso di votazione quale sarà la posizione espressa dalla Regione;
  • per quali ragioni non ci sia stato alcun approfondimento o istruttoria in merito al mancato rinnovo dell’incarico presso il Tribunale dei Minori di Bologna e per quali ragioni non si sia neppure ritenuto di chiedere alla medesima conto di ciò.

 

Documento integrale: https://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/oggetti/doc/XI/OGAL2021002193.pdf