La Regione trovi le modalità per un’equa gestione della produzione di latte nelle aree Dop.
A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che ricorda come “la programmazione delle produzioni di latte deve prevedere un ruolo attivo degli allevatori, così non è per la filiera del Grana Padano, il cui Consorzio di tutela ha approvato piani produttivi che non considerano l’andamento della produzione di latte della zona di origine. La norma istitutiva delle DOP, a livello europeo, ne stabilisce la creazione proprio per migliorare il reddito di tutti gli agricoltori del territorio di produzione stesso. In questo caso si ha una DOP che viene subita da buona parte del sistema allevatoriale perché, essendo l’asset principale del comparto, influenza l’intero settore tramite politiche che mettono in discussione la lealtà della concorrenza del mercato del latte interno: questa scelta di allocazione delle risorse pubbliche potrebbe anche essere punto di dibattito aperto ma solo a patto che tutto il latte della DOP restasse nel circuito DOP, ma questo non accade, perché il positivo e costante aumento di produttività e innovazione genera conseguentemente anche un incremento di offerta di latte, trend che confligge con le pianificazioni produttive del Consorzio che non ha rivisto in proporzionale rialzo i volumi del trasformato. Una piccola parte di latte eccedente al corrispettivo dei piani produttivi viene comunque trasformata in DOP con i conseguenti oneri di penalità, ma la maggior parte del latte eccedente viene reimmessa sul mercato e va a fare concorrenza al latte prodotto da stalle della medesima zona che, escluse dalla DOP stessa, non hanno neppure potuto beneficiare di contributi di filiera per l’ammodernamento aziendale”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “quale ruolo pensa di avere affinchè i piani produttivi considerino l’andamento della produzione di latte della zona di origine nella filiera del Grana Padano e come intenda adoperarsi perché il prestigioso formaggio, ben valutato dai mercati, ottenga buoni riscontri con una politica di prudenza che vada verso il mutualismo, marketing e la conquista di nuovi spazi commerciali”.