La Regione scongiuri un ulteriore riduzione dei tesseramenti/iscrizioni nel settore dello sport e incentivi la pratica sportiva in Emilia-Romagna. In un’interrogazione ho chiesto come a seguito dell’emergenza da coronavirus, su tutto il territorio nazionale, da marzo 2020 erano stati sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, nonché tutte le manifestazioni organizzate di carattere sportivo e le attività di palestre, centri sportivi, piscine e impianti sportivi. Inoltre, era stata disposta la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici. Restava comunque consentito, a determinate condizioni, svolgere individualmente attività motoria e da maggio 2020, preso atto della diminuzione dei contagi, era poi stata consentita, pur nel rispetto delle norme di distanziamento fisico e secondo quanto stabilito da apposite linee guida e dai relativi protocolli attuativi, la graduale ripresa delle attività sportive, mentre da giugno 2020, era stato consentito lo svolgimento, a determinate condizioni, di eventi e competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, nonché la ripresa delle attività dei comprensori sciistici e, da settembre 2020, la riammissione di un determinato numero di spettatori a singoli eventi sportivi di minore entità, nonché alle partite di calcio della serie A.
A partire da ottobre 2020, però, in considerazione dell’incremento dei casi sul territorio nazionale, erano state nuovamente introdotte limitazioni, che si erano fatte via via più stringenti: le federazioni hanno sottolineato che la riduzione degli iscritti/tesserati avviene soprattutto tra i più giovani, in particolare nella fascia 6-14 anni: a dicembre 2020 la Federazione Calcio ha registrato 12mila tesserati in meno tra i più piccoli, gli sport da combattimento sono passati da quasi 12mila a meno di 5mila.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla Regione di sostenere il settore sportivo.