La Regione si confronti con le organizzazioni degli infermieri per organizzare vere cure di prossimità, come richiesto dal presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), che rappresenta gli oltre 456mila infermieri italiani.
A chiedere un intervento della Giunta è Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) che sollecita “un confronto con la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche in base anche a quanto previsto dal protocollo FNOPI-Regioni Province autonome già sottoscritto nel 2018. Anche perché provvedimenti importanti per il futuro dell’assistenza non siano determinati in periodi di minore attenzione generale come accade nel periodo estivo, ma sempre grazie a un confronto con gli attori del sistema, da sempre in prima linea nell’assistenza”.
L’intesa Stato-Regioni del 4 agosto definisce l’accreditamento per le cure domiciliari “tiene ovviamente in considerazione gli infermieri e in particolare quelli di famiglia e comunità di cui le cure di prossimità non possono fare a meno, ma nell’impostazione generale contrasta ancora una volta per alcuni aspetti con altri provvedimenti già approvati sia a livello di governo sia di Stato Regioni e di Conferenza delle Regioni e questo va evitato sia per seguire le indicazioni del PNRR sia soprattutto per garantire un’assistenza efficiente”.
Il consigliere afferma che “nell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) la figura infermieristica è presente e opera con un numero di professionisti e di ore almeno triplo di quello delle altre professioni”. Il confronto, conclude Tagliaferri, è “indispensabile su temi, come quello della domiciliarità, che riguardano in prima istanza proprio la figura infermieristica, l’organizzazione dell’assistenza che eroga e la necessaria autonomia per quanto attiene i suoi compiti e le sue prerogative professionali”.
-Agosto 2021