Bambine infibulate a Piacenza. Tagliaferri (Fratelli d’Italia): “La Procura della Repubblica proceda con grande decisione contro questo reato ma chi governa si interroghi sul reale significato di integrazione”

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“Chi ha commesso questo abominevole crimine deve essere perseguito con la massima decisione perché una nazione civile non può permettere che a donne alle quali è stata garantita ospitalità e cittadinanza venga riservata una violenza così totale e bieca da parte dei propri parenti, ma sarà anche il caso che chi governa si interroghi seriamente sul reale significato di integrazione”. 

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri commentando le prime notizie sui casi di donne infibulate scoperte nel territorio piacentino. 

Al di là dell’allucinante episodio di cronaca e dei dati provenienti dai consultori familiari dell’Ausl di Piacenza,Tagliaferri chiama in causa anche la politica. “Senza voler strumentalizzare una vicenda così violenta e triste, sarà anche ora che la politica, e segnatamente chi governa la nostra nazione e soprattutto la nostra Regione, si interroghi sul reale significato di accoglienza e integrazione. Non è possibile che la pur civilissima, avanzatissima e accogliente Emilia-Romagna possa far registrare a strettissimo giro fenomeni di totale assenza di integrazione come accaduto per la povera Saman nella provincia reggiana che si opponeva a nozze combinate e ora a queste bambine piacentine infibulate”. 

L’esponente di Fratelli d’Italia chiede quindi alla Procura della Repubblica di Piacenza di procedere con la massima celerità e vigore possibile per un reato oltremodo odioso in quanto compiuto in seguito a pressioni allucinanti e assurde da parte dei parenti prossimi di queste ragazzine, ma sollecita una revisione approfondita degli schemi di integrazione fin qui seguiti e dei mezzi utilizzati per tale fine. 

“E’ ora di finirla con le ipocrisie: se si accoglie qualcuno, è compito di chi ha il potere esecutivo garantire un reale percorso di integrazione e ciò significa una accettazione e condivisione di quel patrimonio culturale e valoriale che distingue una comunità e la porta a costituirsi in nazione grazie ad un apparato legislativo adeguato. Chi probabilmente uccide e nasconde il corpo di una ragazza perché rifiuta le nozze combinate, non è degno di risiedere sul suolo italiano in quanto palesemente non condivide i nostri valori e le nostre leggi. Chi infibula o porta ad infibulare una ragazzina propria parente è solo uno sporco aguzzino che non deve avere alcun titolo per continuare a risiedere sul nostro territorio”. 

-Settembre 2021

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