Tagliaferri(FdI):rafforzare il monitoraggio dello stato di salute psichico dei detenuti e potenziare il sostegno psicologico agli agenti di polizia penitenziaria

Categorie: Risoluzioni

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che:

tra i compiti previsti dagli agenti di polizia penitenziaria, in base all’articolo 5 della legge 395\1990 vi sono, tra gli altri, i seguenti:

a) attendere ad assicurare l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale;

b) garantire l’ordine e tutela la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari e delle strutture del Ministero della giustizia;

c) partecipare, anche nell’ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati;

d) espletare il servizio di traduzione dei detenuti ed internati ed il servizio di piantonamento dei detenuti ed internati ricoverati in luoghi esterni di cura;

e) contribuire a verificare il rispetto delle prescrizioni previste dai provvedimenti della Magistratura di sorveglianza”;

visto che:

  • in base a quanto fissato dall’articolo 2 del DPR n.230\2000, “l’ordine e la disciplina negli istituti penitenziari garantiscono la sicurezza che costituisce la condizione per la realizzazione delle finalità del trattamento dei detenuti e degli internati. Il direttore dell’istituto assicura il mantenimento della sicurezza e del rispetto delle regole avvalendosi del personale penitenziario secondo le rispettive competenze. Il servizio di sicurezza e custodia negli istituti penitenziari diversi dalle case mandamentali è affidato agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, che esercitano le loro attribuzioni in conformita’ delle leggi e dei regolamenti vigenti.” Secondo quanto previsto dall’articolo 70 del medesimo provvedimento, “i detenuti e gli internati hanno l’obbligo di osservare le norme che regolano la vita penitenziaria e le disposizioni impartite dal personale; devono tenere un contegno rispettoso nei confronti degli operatori penitenziari e di coloro che visitano l’istituto. I detenuti e gli internati, nei reciproci contatti, devono tenere un comportamento corretto.” Il lavoro della polizia penitenziaria è essenziale poichè garantisce la sicurezza e il rispetto delle condizioni carcerarie previste dall’articolo 27 della Costituzione e dalle leggi vigenti in tema di ordinamento carcerario. Per tali ragioni, è essenziale, in primo luogo, garantire la sicurezza e la salute a chi opera all’interno delle carceri, poiché essi sono lavoratori operanti in condizioni particolari in un ambiente complesso e non esente da rischi. In base alla definizione fissata dall’articolo 2 del dlgs 81\2008, per salute in materia di lavoro si intende ” uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità.” Tale principio si deve applicare, di conseguenza, a tutti i lavoratori pubblici e privati, compresi gli agenti di polizia penitenziaria;

rilevato che:

  • in materia di detenzione carceraria, l’articolo 27 del DPR n.230\2000, prevede che “l’osservazione scientifica della personalità è diretta all’accertamento dei bisogni di ciascun soggetto, connessi alle eventuali carenze fisico-psichiche, affettive, educative e sociali, che sono state di pregiudizio all’instaurazione di una normale vita di relazione. Ai fini dell’osservazione si provvede all’acquisizione di dati giudiziari e penitenziari, clinici, psicologici e sociali e alla loro valutazione con riferimento al modo in cui il soggetto ha vissuto le sue esperienze e alla sua attuale disponibilità ad usufruire degli interventi del trattamento.” La capacità di valutazione psicologica del detenuto e della sua eventuale pericolosità per gli altri detenuti e per gli agenti è determinante al fine di ridurre i rischi di tensioni all’interno degli istituti penitenziari. La Regione, in base alle competenze in materia di prevenzione sanitaria, ha quindi la necessità, tramite le ASL territoriali, di rafforzare la cooperazione con le direzioni carcerarie e le prefetture, nonchè la magistratura di competenza, inerente il lavoro di prevenzione psico socio sanitaria all’interno degli istituti, per prevenire i rischi derivanti da detenuti dal profilo psicologico pericoloso e rafforzare il sostegno psicologico agli agenti penitenziari, anche tramite corsi specifici, essendo tale lavoro da ritenersi particolarmente stressante e necessitante una notevole capacità di mantenere i nervi saldi;

tenuto conto che:

  • le REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) hanno sostituito gli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG), aboliti nel 2013, anche se l’internamento nelle nuove strutture ha carattere particolare in quanto applicabile, come previsto dalla legge 81\2014 “solo nei casi in cui sono acquisiti elementi dai quali risulti che è la sola misura idonea ad assicurare cure adeguate ed a fare fronte alla pericolosità sociale dell’infermo o seminfermo di mente”. La gestione delle REMS è di esclusiva competenza della Sanità mentre le attività di sicurezza e di vigilanza esterna nonché l’accompagnamento dei pazienti in ospedali o ad altre sedi sono svolte d’intesa con le prefetture, che coordina gli interventi delle forze dell’ordine competenti per territorio, nelle situazioni di emergenza e di sicurezza. Ad oggi i posti a disposizione nelle REMS sono insufficienti considerando che il sovraffollamento delle carceri può generare un aumento dei rischi di aggressioni di detenuti psicologicamente pericolosi a danno di agenti e detenuti, per cui è essenziale aumentare la capacità di posti nelle REMS al fine di garantire migliori condizioni di vivibilità negli istituti penitenziari e per migliorare le capacità di accoglienza nelle REMS dei detenuti particolarmente problematici;

impegna la Giunta regionale

  • in coordinamento con le ASL territoriali, nonchè le prefetture e gli istituti penitenziari e il garante regionale dei detenuti, rafforzare il monitoraggio dello stato di salute psichico dei detenuti e potenziare il sostegno psicologico agli agenti penitenziari con potenziamento del personale qualificato addetto a tali mansioni, al fine di migliorare la convivenza tra detenuti e agenti penitenziari all’interno degli istituti di pena;

  • in sinergia con le prefetture e i ministeri competenti, potenziare le strutture atte ad avere destinazione di uso come REMS (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), al fine di effettuare un aumento dei posti a disposizione per i detenuti particolarmente pericolosi dal punto di vista psico-comportamentale, al fine di tutelare gli altri detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria;

  • attivarsi con il Ministero della Giustizia per potenziare e migliorare i corsi di formazione per gli agenti di polizia penitenziaria , in particolare sul controllo e gestione di risse e sommosse e prevenzione rischi derivanti da detenuti problematici;

  • attivarsi con il governo nazionale per potenziare il programma governativo previsto dal DPCM del 1 dicembre 2022 in materia di rafforzamento degli organici in forza agli istituti penitenziari, aumentando le assunzioni nella polizia penitenziaria, al fine di garantire un miglioramento dei turni lavorativi dei medesimi.

Documento integrale: https://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/oggetti/doc/XI/OGPG2023009497.pdf