INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto Giancarlo Tagliaferri, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni,
Premesso che:
- La peste suina (Psa), una malattia virale che, come si evince, colpisce i suini. La sintomatologia è varia, dalla febbre, inappetenza, debolezza del treno posteriore – quindi rallentamento motorio – ed emorragie. Il virus trova un terreno più che fertile negli allevamenti, dove il contatto tra animali allevati è inevitabile, tanto quanto quello tra loro e potenziali animali vettori, come uccelli e roditori selvatici di passaggio. Complice lo stato di alcune strutture di allevamento, i cui tetti sono crivellati di crolli e aperture, e il danno è fatto. La Psa dilaga nel pavese da mesi, in un silenzio omertoso che ne ha amplificato la diffusione.
Premesso inoltre che:
- La provincia di Piacenza è assediata a Ovest e a Sud. Il focolaio trovato in provincia di Pavia ha portato all’abbattimento preventivo di almeno 33mila capi e il ritrovamento nel parco del Ticino di un cinghiale ucciso dal virus non fa che aumentare l’allarme.
- Sono poi stati individuati cinghiali contagiati in provincia di Genova in un territorio montano al confine con i comuni dell’alta Valtrebbia.
Considerato che:
- Elevata contagiosità e forte resistenza anche in condizioni di temperature estreme. Sono le peculiarità della pesta suina, virus che colpisce tutti i suini, sia domestici che selvatici. Africa, America del Sud, Asia e ovviamente Europa sono le aree mondiali interessate dalla malattia che non è trasmissibile all’uomo ma è spesso mortale per gli animali colpiti.
- In Europa, nell’ottica del controllo della diffusione del virus, è previsto l’abbattimento dei suini domestici in cui è stata riscontrata l’infezione oltre al blocco della commercializzazione dei prodotti.
Rilevato che:
- Nella provincia di Piacenza sono censiti 40 stabilimenti di trasformazione e 249 allevamenti di suini con al loro interno oltre 128mila animali. La peste suina è altamente contagiosa e se arrivasse in pianura provocherebbe uno scenario allarmante sia dal punto di vista economico che ambientale.
- Poiché per l’uomo è innocua, il problema è rilegato all’economia di un settore rilevante soprattutto nel nostro territorio: sarebbe un disastro economico nazionale, l’arrivo della peste suina a Piacenza. Le misure messe in atto non sono riuscite a delimitare, nella zona alta, la malattia. A causa in particolare del ritardo o mancato posizionamento delle reti di contenimento, dell’assenza di ricerca delle carcasse infette, del mancato o approssimativo abbattimento dei cinghiali e della totale assenza di una rigida linea di comando centrale.
- La diffusione della peste suina nei territori dell’Oltrepò pavese e delle province di Piacenza e Parma aumenterebbe il rischio di ingresso della malattia in tutta la pianura Padana dove vengono allevati più di 5 milioni di suini” le sue parole.
Atteso che:
- Nel consiglio provinciale piacentino di aprile 2023, come quarto punto all’ordine del giorno, è stata approvata all’unanimità la mozione presentata in merito alle misure di contenimento della Peste Suina Africana. La Provincia si è voluta attivare affinché la Regione Emilia-Romagna prevedesse anche per il territorio di Piacenza, in modo analogo a quello di Parma, la doppia barriera di contenimento (definita “ad asola”) volta a creare il cosiddetto “vuoto sanitario” che garantisce una maggiore protezione nella diffusione della peste suina.
Tutto ciò premesso:
Interroga la Giunta per sapere
- Se la Regione abbia consapevolezza del pericolo che il territorio piacentino e di conseguenza quello regionale stanno correndo, a causa di continui focolai di Psa nelle zone limitrofe, e se intenda, oltre a fare proclami, mettere in atto azioni volte al suo contenimento pensando a soluzioni sull’esempio di altre regioni, come la Lombardia.
Documento integrale: https://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/oggetti/doc/XI/OGPG2023024973.pdf