Tagliaferri (FdI):Implementare le disposizioni in materia di contrasto al fenomeno delle aggressioni al personale sanitario

Categorie: Risoluzioni

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Visto:

  • l’art. 104 del Regolamento del funzionamento interno dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia – Romagna approvato con deliberazione dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna 28 novembre 2007, n. 14320;

vista:

  • la Legge 14 agosto 2020, n. 113 recante “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie o socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni” ed in particolare;
  • l’art. 2 con il quale è stato istituito l’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie – che annovera al suo interno anche rappresentanti delle Regioni, ivi compresa l’Emilia-Romagna – cui è stato attribuito il compito di  “promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti; monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, anche promuovendo l’utilizzo di strumenti di videosorveglianza”;
  • l’art. 8 con il quale è stata istituita la «Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro  la  violenza  nei  confronti  degli  operatori   sanitari   e socio-sanitari» – volta a sensibilizzare la cittadinanza a una cultura che condanni ogni forma di violenza – da tenersi il 12 marzo di ogni anno, come disposto dal Decreto del Ministro della salute del 27 gennaio 2020. Le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti connessi all’attuazione delle disposizioni di cui al menzionato art. 8 con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente;

considerato che:

  • secondo i dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna (e diffusi a mezzo stampa, nonché sul sito internet ufficiale dell’Ente, in occasione della “Giornata Nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”) nel 2023 si sono contati 2.401 casi di violenza che hanno coinvolto 2.732 professionisti sanitari tra medici, infermieri, e portantini;
  • le tipologie di aggressione più frequenti, e spesso compresenti per ogni evento, sono quelle verbali (83,2%), dato nettamente in crescita negli ultimi anni; seguono quelle fisiche (32,7%), dato rilevante ma non in tendenziale crescita comparando gli anni 2022 e 2023; e quelle contro la proprietà (11,3%);
  • relativamente al settore pubblico, gli operatori coinvolti sono 2.393, il 3,4% del totale dei dipendenti del servizio sanitario regionale. Le qualifiche professionali più frequentemente colpite sono gli infermieri (59,7%), i medici (11,2%) e gli operatori socio-sanitari (10,3%), a seguire le altre professioni sanitarie e il personale non sanitario e di front-office;
  • per quanto riguarda invece le tipologie degli aggressori, nella grande maggioranza sono gli stessi utenti o pazienti (79%), mentre negli altri casi si tratta di parenti, badanti o conoscenti;
  • I luoghi in cui gli episodi di violenza si sono manifestati maggiormente sono le aree di degenza (27,2%), i pronto soccorso (26,1%), i reparti psichiatrici (12,6%), e gli ambulatori (9,7%);

considerato altresì che:

  • con riferimento ai dati pubblicati nel 2022 e nel 2023 sul periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, la Regione Emilia-Romagna si colloca ai primi posti nella statistica delle regioni con il maggior numero di aggressioni ai danni del personale sanitario;
  • in particolare, Emilia-Romagna e Lombardia appaiono le regioni più colpite. Seguono Veneto, Sicilia, Piemonte, Toscana, Lazio e Liguria;
  • è doveroso precisare che si tratta di un dato parziale – destinato ad aggravarsi – perché non comprende i medici e gli infermieri liberi professionisti che non sono assicurati dall’Inail, inclusi i medici di famiglia e le guardie mediche; l’incremento delle aggressioni verbali e fisiche nei confronti degli operatori sanitari è stato evidenziato anche nel corso del secondo convegno nazionale FIASO organizzato a Piacenza esattamente un anno fa; nello specifico, è emerso che dal 2017 al 2021 gli operatori sanitari che a Piacenza hanno subito violenza verbale sono stati 64, numero che sale a 79 se si parla di aggressione fisica. Circa il 38% degli operatori è stato vittima di un’aggressione con un’incidenza di rischio cinque volte superiore rispetto ad altri comparti lavorativi. I servizi maggiormente sono coinvolti sono il Pronto soccorso e l’area psichiatrica, ma anche i Cup, i poliambulatori, la continuità assistenziale;

dato atto che:

  • nel 2020 la Regione ha trasmesso alle Aziende sanitarie le “Linee di indirizzo per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari”, che contengono misure e interventi da attivare per contrastare il fenomeno;
  • risulta essere in via di adozione da parte di tutte le Aziende sanitarie il sistema di segnalazione informatizzato denominato Segnal-ER, che raccoglierà le segnalazioni di aggressioni per una loro analisi e controllo tempestivi, lasciando alle Aziende la gestione del singolo episodio e le misure di prevenzione e protezione da adottare;
  • ad oggi la piattaforma in questione non risulta essere operativa;

evidenziato che:

  • con Legge Regionale 8 luglio 2020, n. 15, recante “Sicurezza del personale sanitario e sociosanitario” Regione Lombardia ha inteso prevenire e contrastare ogni forma di violenza ai danni di operatori dei settori sanitario e sociosanitario, nel rispetto della normativa statale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • in particolare, il legislatore lombardo ha previsto protocolli d’intesa con gli Uffici territoriali del Governo finalizzati a potenziare la presenza e la collaborazione con le Forze di polizia nei pronto soccorso e nelle strutture ritenute a più elevato rischio di violenza e assicurare un rapido intervento in loco;
  • nel 2023 risultano essere stati siglati a Milano due protocolli operativi per la tutela di sanitari e cittadini sotto la supervisione dell’assessore regionale alla Sicurezza, del direttore generale al Welfare e del direttore generale dell’Agenzia di Tutela della salute (ATS) della Regione Lombardia;
  • il primo disciplinare, a tutela del personale ospedaliero, regola le modalità di azione delle Forze dell’ordine nei pronto soccorso in caso di emergenza per aggressione verso i sanitari, i pazienti o per atti di violenza e danneggiamento di arredi e attrezzature. In base al documento, l’attivazione della chiamata al Numero unico di Emergenza 112 sarà effettuata dagli operatori dei nosocomi attraverso un pulsante di “alert” dedicato, che consentirà un immediato contatto con le sale operative;
  • il secondo disciplinare è dedicato alle regole di intervento congiunto, degli addetti del 118 e delle Forze dell’ordine, in caso di comportamenti aggressivi o violenti, in strada o in ambito privato, di soggetti in stato di alterazione psicofisica. In questo contesto, nel momento in cui verrà segnalata una persona con comportamenti potenzialmente pericolosi per sé o per altri, saranno allertate contemporaneamente le Forze di polizia e la sala operativa regionale di emergenza e urgenza 118 (SOREU), che potranno operare secondo un protocollo condiviso per gestire la situazione, sia per i profili di sicurezza, sia per quelli sanitari;

ritenuto che:

  • Il fenomeno delle aggressioni al personale rappresenti un vulnus del sistema sanitario emiliano – romagnolo e come tale debba essere arginato; in tal senso, la tutela del personale sanitario debba essere una assoluta priorità dell’azione di Governo della Regione, soprattutto alla luce dei dati sopra richiamati che testimoniano come, ad oggi, lavorare in sanità in Emilia-Romagna sia particolarmente rischioso;
  • le misure messe in campo fino ad oggi dalla Giunta Regionale per il contrasto al fenomeno, seppur utili e doverose, non abbiano contribuito ad un effettivo contrasto delle aggressioni al personale sanitario emiliano-romagnolo, come ampiamente dimostrato dai dati citati nel presente atto;
  • le misure introdotte da Regione Lombardia – limitrofa all’Emilia-Romagna e parimenti caratterizzata dal problema delle aggressioni al personale sanitario – possano rappresentare una prima concreta risposta alle esigenze di tutela dei professionisti della sanità;

impegna la Giunta Regionale:

  • ad attuare ed implementare le già vigenti disposizioni – nazionali e regionali – in materia di contrasto al fenomeno delle aggressioni al personale sanitario;
  • a rendere operativo e disponibile per le Aziende Sanitarie nel più breve tempo possibile – nel rispetto della normativa vigente in materia – il sistema di segnalazione informatizzato denominato Segnal-ER, che raccoglierà le segnalazioni di aggressioni per una loro analisi e controllo tempestivi;
  • ad attivarsi al fine di siglare protocolli d’intesa con gli Uffici territoriali del Governo finalizzati a potenziare la presenza e la collaborazione con le Forze di polizia nei pronto soccorso e nelle strutture ritenute a più elevato rischio di violenza e assicurare un rapido intervento in loco;
  • ad adottare ogni altra iniziativa – anche di comunicazione, sensibilizzazione e/o informazione – ritenuta idonea a contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario regionale nel pieno rispetto e nella corretta attuazione della normativa vigente in materia.

 

Documento Integrale: https://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/oggetti/doc/XI/OGPG2024007685.pdf