Sicurezza, Tagliaferri(FdI): Quali sono i dati delle aggressioni al personale dei trasporti

Categorie: Interrogazioni

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Premesso che:

quasi quotidianamente si legge sugli organi di stampa di aggressioni – verbali e spesso anche fisiche – a danno del personale del trasporto pubblico ferroviario e locale nonché dell’utenza del servizio che spesso si trova costretta a viaggiare in condizioni di insicurezza;

è solo l’ultimo di una serie di “spiacevoli” accadimenti quanto avvenuto ne giorni scorsi sull’autobus della tratta extraurbana di Ponte dell’Olio, nel territorio piacentino, dove tre nordafricani hanno aggredito un giovane passeggero sfoderando un coltello;

qualche mese fa, invece, dopo un episodio a Correggio – denunciato dai sindacati del trasporto pubblico – un dipendente della società in servizio nei pressi del capolinea di Boretto (Reggio-Emilia) è stato apostrofato da un 17enne che gli ha chiesto perché non si fosse fermato prima della fermata stabilita. Alla risposta dell’autista – il quale ha spiegato che il luogo indicato non era quello idoneo e previsto per raccogliere i passeggeri – il ragazzo si sarebbe alterato dicendo: “Scendi giù’ che te lo faccio vedere io. Non ti faccio partire”, per poi sferrare un calcio al parabrezza dell’autobus, danneggiando il tergicristallo;

 

considerato che:

come si evince dal “Documento di analisi e proposta per la tutela del personale del trasporto pubblico locale e ferroviario in relazione alle aggressioni subite nell’espletamento del servizio” del 22 settembre 2021, redatto dalle principali organizzazioni sindacali – FIT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, FAISA-CISAL, UGL Ferrovieri, UGL Autoferro, FAST-CONFSAL e ORSA –  le stesse hanno registrato un aumento estremamente preoccupante di situazioni sempre più eclatanti e violente di casi di aggressione, sia fisica che verbale, ai danni del personale della mobilità (Tpl e Ferroviario) durante lo svolgimento del servizio;

secondo le organizzazioni sindacali, inoltre, la condizione generale di malessere diffuso, nonché la presenza sui mezzi e nelle stazioni di persone che vivono al limite della legalità determinano un forte senso di insicurezza sia tra gli operatori del settore che tra utenti e cittadini. A ciò si aggiunga che l’operatore front line viene considerato l’unico responsabile di qualsiasi eventuale difformità e/o disservizio del trasporto, tanto da diventare facile preda di una insoddisfazione generalizzata, che può trascendere in violenza;

in Italia nel 2022, solo nel settore ferroviario, la Polizia ha raccolto 355 denunce relative ad aggressioni fisiche ai danni dei lavoratori, in pratica quasi 1 al giorno. Violenze, commesse in genere da giovani tra i 19 e i 30 anni, che vedono nel 66% dei casi come vittima una lavoratrice;

solo in Emilia-Romagna, nel corso dell’estate 2022, secondo i dati forniti da CGIL, CISL e UIL, sui treni regionali si sono registrate più di due aggressioni denunciate al giorno nei confronti del personale ferroviario, in particolare macchinisti e capitreno. Queste sarebbero solo una minima parte, perché le aggressioni verbali e le aggressioni fisiche nei confronti del personale che svolge il proprio lavoro, chiede il titolo di viaggio e fa rispettare le norme di salute e sicurezza sui treni sono molte di più di quelle denunciate formalmente alla polizia ferroviaria;

 

considerato altresì che:

a ben vedere, secondo quanto osservano le associazioni sindacali, mancano un sistema complessivo di osservazione del fenomeno delle aggressioni al personale del trasporto pubblico e ai passeggeri, nonché un preciso studio dello stesso che possa consentire di adottare le misure più adatte e funzionali alla sua repressione;

in particolare, nel trasporto pubblico locale, seppur le cronache riportano continui episodi di violenza, mancano dati statisticamente significativi sulle aggressioni che spesso vengono sottovalutate, sia nel numero che negli effetti, in considerazione del fatto che molti lavoratori, se non nei casi più gravi, non procedono nemmeno con la denuncia delle violenze, anche verbali, che quotidianamente subiscono. Su tale aspetto, in considerazione della tipologia dei servizi e delle linee svolte dallo stesso personale, occorre altresì considerare i timori di ritorsioni nei loro confronti;

considerato altresì che:

dal 1 marzo 2024 è partita la sperimentazione della bodycam sui capitreno TPer. Nello specifico, in Emilia – Romagna – su iniziativa di FS Security e Trenitalia Tper e di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – trenta capitreno, su base volontaria, indossano la bodycam per testare – per circa sei mesi – l’efficacia e la facilità di utilizzo della nuova strumentazione sui treni in cui saranno di turno;

dato atto che:

la Regione è ente competente in materia di trasporto pubblico locale e trasporto ferroviario regionale;

ritenuto che:

i fatti di cronaca sopra descritti, insieme ai dati ed alle osservazioni fornite dalle organizzazioni sindacali, dimostrino come il fenomeno delle aggressioni a danno del personale dipendente delle aziende di trasporto locale e ferroviario – nonché dell’utenza dei servizi – sia una drammatica emergenza che la Regione deve affrontare;

le recenti innovazioni costituiscano sicuramente un passo in avanti per la sicurezza del personale ferroviario, pur non essendo – comunque – risolutive delle criticità evidenziate. Nello specifico, i dipendenti del trasporto pubblico locale, al momento, sono sprovvisti di adeguati mezzi di tutela della propria incolumità in un contesto caratterizzato da aggressioni sempre più frequenti;

una prima possibile soluzione al problema delle aggressioni al personale del TPL potrebbe essere quella di fornire anche a costoro un sistema di segnalazione delle aggressioni sulla falsariga della bodycam del personale ferroviario, oltre all’apposizione di tornelli all’ingresso degli autobus per consentire l’accesso ai soli passeggeri muniti di regolare biglietto;

interroga la Giunta Regionale per sapere:

se sia a conoscenza della situazione di insicurezza in cui versa il trasporto pubblico locale e quali siano i dati aggiornati in possesso dell’amministrazione regionale in merito alle aggressioni avvenute sui bus – urbani ed extraurbani – a danno del personale e degli utenti del servizio;

se intenda adottare anche per i dipendenti delle agenzie di trasporto pubblico locale che fanno capo all’ente regionale soluzioni per la pronta segnalazione delle aggressioni sulla falsariga della bodycam in prova al personale Tper;

se intenda valutare la possibilità di installare all’ingresso degli autobus tornelli per consentire l’accesso al mezzo solo a coloro che sono in possesso di regolare biglietto.

 

Documento Integrale: https://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/oggetti/doc/XI/OGPG2024009670.pdf

Tag: sicurezza, trasporti