“Un provvedimento omnibus, caotico, tecnicamente raffazzonato e politicamente opaco. Il progetto di legge n. 808, collegato alla sessione europea 2025, è l’ennesima prova di come la Giunta De Pascale continui a calpestare la funzione legislativa del Consiglio regionale, trasformandolo in un mero organo ratificatore di decisioni già prese altrove”.
È durissimo il commento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Tagliaferri, nel suo intervento in Aula sull’ennesima “legge collegata” presentata dalla Giunta regionale, sotto l’etichetta del REFIT 2025.
“Altro che razionalizzazione normativa: siamo di fronte a un testo disordinato, che modifica 14 leggi regionali senza alcuna coerenza interna, senza valutazioni d’impatto e soprattutto senza una minima chiarezza sugli effetti reali per cittadini ed enti”, ha affermato Tagliaferri.
“Il REFIT dovrebbe essere uno strumento di adeguamento ordinato e trasparente. Qui invece si strumentalizza l’etichetta ‘collegata’ per infilare norme settoriali in un contenitore tecnico, evitando ogni confronto politico e pubblico”.
Cinque i punti critici evidenziati dal consigliere:
1. Testo disomogeneo e privo di coerenza finanziaria, con modifiche che nulla hanno a che vedere con la manovra di bilancio.
2. Assenza totale di valutazioni d’impatto, pur in presenza di misure che incidono su entrate, spese e assetti organizzativi.
3. Uso strumentale della legge collegata per evitare il dibattito in commissione e in Aula.
4. Svuotamento del ruolo del Consiglio, ridotto a semplice notaio del volere della Giunta.
5. Deficit democratico crescente, aggravato dal silenzio complice della Presidenza dell’Assemblea.
“Questa non è una tecnica legislativa – ha detto Tagliaferri – è un modo per blindare il potere esecutivo ed eludere il confronto. Si mettono mano alle norme ambientali, al trasporto pubblico, al personale sanitario, al sistema delle sanzioni, senza mai spiegare a chi queste modifiche giovano e con quali costi”.
Fratelli d’Italia ha quindi annunciato una battaglia istituzionale: “Rigettiamo nel merito e nel metodo questo modo di legiferare. Chiediamo che ogni modifica normativa torni ad avere il suo iter democratico, con audizioni, approfondimenti e relazioni tecniche trasparenti. Non ci faremo complice di una torsione autoritaria della funzione legislativa”, ha concluso.