Il sottoscritto Giancarlo Tagliaferri, Consigliere Regionale del Gruppo di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni,
premesso che:
- durante l’emergenza pandemica da Covid-19, in particolare nel periodo tra marzo e agosto 2020, la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto specifici accordi con le strutture sanitarie private accreditate per garantirne l’operatività, la disponibilità del personale e la piena efficienza in caso di emergenze, anche in assenza della consueta attività ordinaria;
- ai sensi di tali accordi, formalizzati tramite apposite delibere della Giunta regionale, sono stati erogati alle strutture sanitarie private convenzionate acconti a titolo di ristoro per i costi sostenuti durante il periodo di sospensione delle attività programmate;
- tali erogazioni sarebbero riconducibili, secondo quanto riportato dal presidente regionale dell’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), […], alla normativa nazionale e sarebbero da considerarsi meri rimborsi per spese effettivamente sostenute, non contributi a fondo perduto o extraprofitti;
- in un recente articolo pubblicato da Il Resto del Carlino (edizione Bologna, 28 luglio 2025), il presidente dell’Aiop Emilia-Romagna ha affermato che l’attuale presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) e sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, avrebbe chiesto la restituzione di circa 80 milioni di euro erogati alle suddette strutture, prospettando una possibile revoca della delibera di Giunta;
- sempre secondo […], un eventuale provvedimento di revoca potrebbe essere giuridicamente infondato, oltre che politicamente destabilizzante per il sistema sanitario integrato pubblico-privato dell’Emilia-Romagna, e l’Aiop si riserverebbe, in tal caso, di adire alle vie legali per tutelare le strutture associate;
considerato che:
- le strutture private convenzionate costituiscono, da anni, una componente essenziale e strutturale del sistema sanitario regionale, specialmente nei momenti di crisi come quello pandemico, e garantiscono prestazioni per conto del SSR in regime di accreditamento;
- mettere in discussione accordi approvati da una delibera di Giunta regionale potrebbe generare un pericoloso precedente, minando la certezza del diritto e l’affidabilità della Regione nei confronti di tutti i soggetti con cui sottoscrive convenzioni, protocolli o accordi;
- una simile azione rischia inoltre di aprire un costoso contenzioso giudiziario, il cui esito non è scontato e che comporterebbe potenziali oneri economici e reputazionali per la Regione stessa;
interroga la Giunta per sapere:
- quali siano le motivazioni specifiche – giuridiche, tecniche e politiche – che giustificherebbero l’eventuale richiesta di restituzione dei ristori erogati alle strutture sanitarie private convenzionate nel 2020;
- se corrisponda al vero che la Regione Emilia-Romagna stia valutando, anche su impulso della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, la revoca di una delibera di Giunta che ha disposto tali erogazioni e, in caso affermativo, quali siano i presupposti giuridici della revoca;
- se sia stata predisposta una valutazione del contenzioso potenziale e delle ricadute giuridiche ed economiche di un simile provvedimento, alla luce delle possibili azioni legali annunciate dall’Aiop;
- quale sia, ad oggi, il reale ammontare dei fondi erogati alle strutture private convenzionate a titolo di ristoro per il periodo marzo-agosto 2020, e quanti di questi siano stati effettivamente rendicontati come spese certificate;
- se la Giunta intenda confermare il modello di sanità integrata pubblico-privata attualmente in vigore, e quali azioni intenda intraprendere per garantire il mantenimento di un rapporto collaborativo e non conflittuale con gli enti privati accreditati.