«Siamo davanti a una gestione schizofrenica e irresponsabile della sanità da parte della Regione Emilia-Romagna». Così i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri e Marta Evangelisti, che hanno depositato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere conto alla Giunta delle recenti dichiarazioni – riportate dalla stampa – circa la richiesta di restituzione degli 80 milioni di euro erogati nel 2020 alle strutture sanitarie private accreditate, come ristoro per l’interruzione forzata delle attività durante la pandemia Covid.
«Si tratta di fondi erogati a fronte di una delibera della Giunta regionale e nel quadro della normativa nazionale. Fondi che hanno permesso alle strutture di rimanere operative, garantendo disponibilità di letti, personale e assistenza anche durante le fasi più acute dell’emergenza. Ora, a distanza di anni, con la pandemia alle spalle, la stessa Regione sembra voler fare marcia indietro e pretende la restituzione di quei ristori, mettendo in discussione accordi sottoscritti e impegni formalizzati», spiegano Tagliaferri ed Evangelisti.
Una scelta assurda – secondo i consiglieri di Fratelli d’Italia – non solo sotto il profilo giuridico, dato che la revoca di una delibera richiede requisiti specifici e ben motivati, ma soprattutto sotto il profilo politico e istituzionale, perché crea un precedente gravissimo: «Chiunque abbia oggi rapporti con la Regione Emilia-Romagna – che sia pubblico o privato – si domanderà se gli atti sottoscritti dall’ente valgano davvero qualcosa o se possano essere ritirati a piacimento, magari per esigenze di bilancio o per compiacere la componente più ideologica della maggioranza».
L’interrogazione di Tagliaferri ed Evangelisti chiede alla Giunta di chiarire:
se intenda davvero procedere alla revoca della delibera del 2020 e sulla base di quali presupposti giuridici; quale sia il reale ammontare dei fondi in discussione e come siano stati documentati; quali valutazioni siano state fatte sul rischio contenzioso con l’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), che ha già annunciato azioni legali; e, soprattutto, se la Regione voglia ancora confermare un modello di sanità integrata pubblico-privato, che fino a oggi ha garantito coesione ed efficienza, o se voglia imboccare la strada dell’ideologia e della penalizzazione delle strutture accreditate.
«Il Partito Democratico e la sua Giunta dimostrano ancora una volta di essere succubi della demagogia anti-privato e incapaci di governare con serietà. Invece di ringraziare chi ha collaborato in modo responsabile durante la pandemia, li minacciano con revoche e contenziosi. Fratelli d’Italia non lo permetterà: le istituzioni devono essere affidabili, non contraddittorie o vendicative», concludono i consiglieri.