«Celebrare l’8 agosto è doveroso, ma non basta. Servono impegno costante, prevenzione e rispetto per il lavoro, in Italia come all’estero»
«Celebrare l’8 agosto, Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, non è solo un atto simbolico, ma un dovere civile e politico per rendere giustizia al sacrificio di generazioni di lavoratori italiani, emigrati all’estero o rimasti nella propria terra, accomunati da un destino troppo spesso segnato dal dolore e dalla morte sul posto di lavoro». A parlare è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri, che rilancia l’interrogazione depositata insieme ai colleghi Annalisa Arletti (prima firmataria), Marta Evangelisti e Ferdinando Pulitanò, chiedendo alla Giunta de Pascale quali iniziative pubbliche e istituzionali la Regione Emilia-Romagna intenda promuovere in occasione della ricorrenza dell’8 agosto, istituita nel 2001 per commemorare le 262 vittime (di cui 136 italiani) della tragedia di Marcinelle del 1956.
«L’Emilia-Romagna – spiega Tagliaferri – ha un forte legame con la storia dell’emigrazione italiana e anche con le vittime di Marcinelle, tra cui diversi lavoratori provenienti dalla nostra regione. Ma la memoria deve servire anche a ricordare quanto sia ancora urgente e drammatica la questione della sicurezza sul lavoro, soprattutto in un territorio come quello di Piacenza e della sua Provincia, dove negli ultimi anni abbiamo purtroppo assistito a una lunga e inaccettabile scia di morti bianche».
Il consigliere di Fratelli d’Italia sottolinea come, a più riprese, abbia presentato atti ispettivi, interrogazioni e mozioni per richiamare la Regione Emilia-Romagna alle proprie responsabilità in materia di prevenzione e vigilanza: «Dalla logistica all’edilizia, dalla metalmeccanica all’agroalimentare, Piacenza ha pagato e continua a pagare un tributo altissimo in termini di vite spezzate. Basta leggere le cronache locali: giovani operai travolti da macchinari, tecnici caduti da impalcature, padri di famiglia stroncati da incidenti evitabili. E tutto questo nel silenzio colpevole di un sistema che spesso scarica la colpa su una presunta fatalità, senza mai interrogarsi davvero sulla cultura della sicurezza, sulla formazione, sui controlli e sulla dignità del lavoro».
Prosegue Tagliaferri: «Abbiamo chiesto alla Regione – anche con questa nuova interrogazione – di dare un segnale concreto in occasione dell’8 agosto, promuovendo iniziative pubbliche di alto profilo, coinvolgendo Comuni, scuole, associazioni e famiglie delle vittime. Non si può delegare tutto alla buona volontà di qualche sindaco o di qualche realtà locale: serve un impegno istituzionale organico, permanente, continuativo».
Infine, un monito alla Giunta: «Non ci si può riempire la bocca con i valori dell’articolo 1 della Costituzione – “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” – se poi si dimentica il sangue versato da chi il lavoro lo ha pagato con la vita. Da Marcinelle a Piacenza, il filo rosso che unisce questi drammi è fatto di fatica, sudore, ma spesso anche, mi duole evidenziarlo, di indifferenza istituzionale. Fratelli d’Italia continuerà a portare queste voci in Aula, a chiedere rispetto per i morti sul lavoro e dignità per i vivi che ancora lottano ogni giorno per portare a casa uno stipendio, spesso senza tutele e senza garanzie».