“Le riflessioni contenute nella lettera aperta dei Vescovi italiani, sottoscritta anche dal Vescovo di Piacenza-Bobbio mons. Adriano Cevolotto, sono pienamente condivisibili: la montagna e le aree interne non sono terre condannate al declino, ma territori che possono e devono essere valorizzati attraverso politiche coraggiose e concrete”. Lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri, che da anni porta all’attenzione dell’Assemblea legislativa il tema dello spopolamento montano, con interrogazioni, risoluzioni e richieste di dati puntuali a cui la Giunta regionale non ha mai dato risposte convincenti.
“Condivido con forza – prosegue Tagliaferri – l’appello della Chiesa, che invita a superare lo sguardo rassegnato sul destino delle aree interne e a puntare su fiscalità agevolata, innovazione agricola, turismo sostenibile, telemedicina, banda larga e servizi di prossimità. Sono temi che Fratelli d’Italia porta in Aula da tempo, chiedendo un piano organico per le zone montane e collinari. Non è un caso, però, che molte delle nostre proposte siano state sistematicamente ignorate dalla Giunta di centrosinistra”.
I DATI: PIACENZA PIÙ FRAGILE DELLE ALTRE PROVINCE
Tagliaferri porta numeri concreti:
• Calo demografico: nelle aree montane piacentine è stato del -9,2% tra il 2013 e il 2023, contro una media regionale del -5,8%.
• Indice di invecchiamento: gli over 65 rappresentano oggi il 33% della popolazione montana piacentina, mentre in province come Bologna o Modena la quota si ferma al 27-28%.
• Natalità: nel 2023 in Alta Val Trebbia e Alta Val Nure si sono registrati meno di 5 nati ogni 1.000 abitanti, contro i 6,7 della media regionale.
• Sanità territoriale: Piacenza dispone di appena 1,4 medici di base ogni 1.000 residenti nelle aree montane, contro i 2,1 di Reggio Emilia e i 2,3 di Parma.
• Digitale: secondo i dati Infratel 2024, la copertura in fibra ottica nei comuni appenninici piacentini è ferma al 42%, mentre a Modena e Reggio Emilia supera già il 70%.
GLI ATTI GIÀ PRESENTATI DA TAGLIAFERRI
Negli ultimi anni il consigliere ha depositato:
• un’interrogazione sullo stato della sanità territoriale nelle vallate piacentine (2023);
• una risoluzione per chiedere agevolazioni fiscali e incentivi alle imprese montane (2024);
• una richiesta di accesso agli atti sul monitoraggio demografico e sugli investimenti regionali nei comuni montani (2025).
“Non si può dire – sottolinea Tagliaferri – che il tema sia stato assente dal dibattito politico. Il problema è che la Regione Emilia-Romagna ha fatto scelte sbagliate, distribuendo fondi in maniera disomogenea e privilegiando i grandi centri urbani, non certo le comunità montane”.
LO STUPORE PER L’INTERVENTO DI ALBASI
Tagliaferri entra poi nel merito dell’articolo apparso oggi sulla stampa locale, che riporta le dichiarazioni del consigliere regionale del Partito Democratico Lodovico Albasi:
“Stupisce che oggi Albasi invochi fiscalità di vantaggio, telemedicina e banda larga rivolgendosi alla Giunta regionale, dimenticando che questa Giunta è guidata da oltre vent’anni da esponenti della sua stessa parte politica: prima Stefano Bonaccini, oggi Michele De Pascale. Sono loro ad aver lasciato la montagna nell’abbandono. Bene che finalmente anche il PD si accorga della gravità della situazione – aggiunge Tagliaferri – ma sarebbe onesto ammettere che Fratelli d’Italia queste battaglie le porta avanti da anni. Se oggi le comunità montane chiedono ascolto, è perché troppe promesse del centrosinistra sono rimaste lettera morta”.
“Per noi – conclude Tagliaferri – la montagna non è un problema da accompagnare verso il declino, ma un’opportunità da valorizzare. Condividiamo fino in fondo le parole del Vescovo Cevolotto: servono politiche vere, non più proclami”.