“La memoria non può restare confinata in un sito web. Occorre rendere visibile e condivisa la storia di chi ha sacrificato la vita per il lavoro”
“La risposta dell’Assessore Paglia alla nostra interrogazione conferma la volontà della Regione Emilia-Romagna di mantenere viva la memoria dell’emigrazione italiana, ma al tempo stesso rivela un limite evidente: la memoria, per essere autentica, deve uscire dai portali digitali e tornare nelle piazze, nelle scuole, nei luoghi di lavoro.”
Così il consigliere Annalisa Arletti, prima firmataria dell’interrogazione n. 1062 dedicata alla Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, insieme ai colleghi Ferdinando Pulitanò, Marta Evangelisti, Giancarlo Tagliaferri, Nicola Marcello, Alessandro Aragona e Priamo Bocchi.
“La tragedia di Marcinelle, con i suoi 262 morti – tra cui 136 italiani di cui 5 emiliano-romagnoli – non è solo un ricordo storico, ma un monito contemporaneo sul valore della sicurezza, della dignità e del lavoro come fondamento della Repubblica”, sottolineano i consiglieri.
“Riteniamo importante che la Regione, oltre a valorizzare il portale MigrER, promuova iniziative pubbliche annuali che coinvolgano le comunità locali, le scuole e le associazioni di emigrati, in collaborazione con i Comuni e con le istituzioni nazionali.
La memoria collettiva si costruisce anche con la presenza, con la condivisione, con il riconoscimento visibile del sacrificio.”
“Apprezziamo il Museo virtuale dell’emigrazione, ma la memoria non può restare in streaming. Dopo decenni di retorica sulla centralità del lavoro, chiediamo che la Regione ricordi davvero chi è morto sul lavoro non solamente online, ma anche nella realtà. Quella di Marcinelle è una tragedia troppo importante per essere commemorata solo sul web”, concludono i consiglieri regionali firmatari.
