Cadeo, traffico nel caos e lavori infiniti: Tagliaferri (FdI) attacca la Giunta regionale

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Il consigliere di Fratelli d’Italia denuncia: “Segnaletica inesistente, camion bloccati e disagi continui. La Regione verifichi subito lo stato dei lavori e la sicurezza del territorio”

«A Cadeo (PC) il caos viabilistico non è più tollerabile. Dopo la chiusura del ponte sul Nure, mancano cartelli chiari, le deviazioni sono improvvisate e camion interi restano incastrati nei sottopassi. È inaccettabile che, a distanza di mesi, la situazione resti fuori controllo» – dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri, autore di una nuova interrogazione alla Giunta dell’Emilia-Romagna.

Nell’atto, Tagliaferri richiama gli episodi documentati di mezzi pesanti rimasti bloccati davanti al sottopasso di via della Chiusa, dove il limite di altezza di 3,5 metri non è segnalato in modo adeguato. «Gli autisti, spesso stranieri, si affidano al navigatore e finiscono intrappolati – spiega – con manovre rischiose in mezzo al traffico. È un pericolo costante per tutti».

Il consigliere evidenzia inoltre che, nonostante le prime due tranche dei lavori sul ponte siano state concluse, il terzo intervento previsto a bilancio non è ancora partito: «Ogni settimana di ritardo peggiora la situazione. Con l’inverno alle porte, i lavori rischiano di slittare ancora: la Regione deve pretendere un cronoprogramma chiaro e garantire che le risorse stanziate vengano utilizzate subito».

Tagliaferri chiede alla Giunta di attivarsi anche nei confronti della Provincia e del Comune di Cadeo per realizzare «una segnaletica plurilingue e visibile lungo la SP30 e nelle principali rotatorie», oltre a verificare lo stato dell’intervento annunciato per l’uscita dei mezzi di soccorso tra via Emilia e via Dante Alighieri, «più volte promesso ma mai realizzato».

«Non bastano riunioni e buone intenzioni – conclude Tagliaferri –. Servono fatti concreti, lavori certi e sicurezza per chi ogni giorno percorre quelle strade. Cadeo non può restare ostaggio dei cantieri infiniti e dell’inerzia amministrativa».