Tagliaferri e Maloberti (FdI): “Bonini dimentica che le zone più a rischio sono ancora ferme. Senza dati e convenzioni, l’Europa non potrà mai togliere le restrizioni”
«Siamo felici che si riconosca il lavoro e l’impegno dei cacciatori, ma il tema non è questo – il tema è che dal 2 ottobre il Commissario straordinario Giovanni Filippini attende ancora la stipula della convenzione con il Centro Servizi degli ATC di Piacenza, necessaria per organizzare la ricerca e il monitoraggio delle carcasse di cinghiale. Centro Servizi che ad oggi non ne ha ancora bozza. “ Lo ribadiscono Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, e Giampaolo Maloberti, consigliere comunale di Rivergaro, replicando alle dichiarazioni di chi tenta di minimizzare una situazione che resta critica.
«Il Commissario – ricordano Tagliaferri e Maloberti – è stato a Piacenza il 2 ottobre e ha chiesto con fermezza di accelerare sulla convenzione in modo di avere dati certi.
Da allora è passato un mese, ma la convenzione non è ancora stata trasmessa dal Got al Centro Servizi degli ATC per la firma.Senza quell’atto, le squadre non possono essere operative e non saremo mai in possesso di dati certi.
E fintanto che non arriveranno dati oggettivi sulla ricerca delle carcasse, la Commissione Europea non potrà togliere le zone di restrizione.» I due esponenti di Fratelli d’Italia sottolineano inoltre un punto tecnico spesso travisato:
«I 70 bioregolatori a cui qualcuno fa riferimento non operano nelle zone realmente più sensibili. Si tratta di operatori provenienti da altre province, attivi solo ed esclusivamente nella zona 2, mentre le aree più critiche restano la “zona 1” e la “CEV”, gestita direttamente dal Commissario Filippini e soggetta a regole molto più stringenti.
In quelle aree, infatti, i cacciatori piacentini e non residenti non possono intervenire, e il numero degli operatori e dei cani è rigidamente limitato. Parlare di 70 operatori in azione generalizzando è quindi fuorviante.»
Quanto alla deroga per i cacciatori residenti, Tagliaferri e Maloberti chiariscono:
«La deroga è stata chiesta ben prima del 2 ottobre, come testimoniano documenti e scambi ufficiali.
Il Commissario Filippini aveva già anticipato, prima della cabina di regia, la volontà di concederla; durante la riunione del 2 ottobre l’ha annunciata pubblicamente, e il 3 ottobre è stata pubblicata. Lo stesso consigliere Bonini, nel suo intervento in quella sede, ha preso atto della decisione e ringraziato il Commissario. È importante mantenere un ordine cronologico corretto dei fatti.»
Infine, Tagliaferri e Maloberti ricordano che il Commissario Filippini aveva ribadito anche in precedenza – nel convegno di Massa Lombarda con l’on. La Pietra – la necessità di una rapida attuazione della deroga e di un coordinamento efficiente.
“Da allora, nulla è cambiato. Si continua a parlare di numeri e deroghe, ma il problema vero resta l’assenza di una operativita’ a livello locale I cacciatori, i volontari e le associazioni venatorie hanno dato piena disponibilità. Ora tocca alla Regione, al Presidente del Gruppo Operativo Territoriale e ai responsabili dei Servizi veterinari dell’Ausl di Piacenza dimostrare di voler davvero uscire da questa paralisi.» Fratelli d’Italia – concludono i due esponenti – «continuerà a vigilare perché vengano trasmessi al più presto al Commissario i dati e gli strumenti richiesti. Il territorio piacentino non può restare ostaggio della burocrazia mentre l’Europa attende segnali concreti per rimuovere le restrizioni.”
