Peste suina, Tagliaferri (FdI): “Quintavalla scopre oggi quello che Fratelli d’Italia denuncia da due anni. Bene le convenzioni, ma il problema è la strategia mancata della Regione.”

Categorie: Comunicati ai media, La mia attività in regione

«Prendiamo atto con favore che il collega Quintavalla oggi scopra l’importanza del coordinamento tra AUSL, ATC e sistema venatorio per contrastare la Peste Suina Africana. Peccato che sia esattamente ciò che Fratelli d’Italia chiede da oltre due anni: monitoraggio strutturato, riconoscimento delle attività dei volontari e interventi tempestivi nelle zone produttive più sensibili»

 

Lo dichiara Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

«La verità è una sola: la Regione è arrivata tardi. Quando chiedevamo piani provinciali mirati, protocolli stabili, abbattimenti selettivi, formazione degli operatori e sistemi di compensazione per gli allevamenti, ci è stato risposto che non era necessario. Oggi, con il comparto suinicolo in sofferenza, ci si accorge finalmente che serviva un coordinamento reale e non i tavoli retorici a cui abbiamo assistito finora.»

 

Tagliaferri ricorda che il Governo nazionale ha già stanziato:

  • risorse per biosicurezza e recinzioni;
  • fondi per gli indennizzi agli allevamenti colpiti;
  • strutture commissariali per emergenza PSA;
  • linee di indirizzo per la riduzione delle popolazioni di cinghiale.
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«Il lavoro dello Stato c’è ed è concreto. Il problema non è mai stato Roma. Il problema è stato il ritardo decisionale della Regione, che ha sottovalutato l’espansione del virus e ha trattato l’emergenza come ordinaria amministrazione, mentre il territorio chiedeva risposte rapide.»

 

Sulla valorizzazione degli ATC e dell’attività venatoria, Tagliaferri è netto:

«Fanno bene a ringraziare oggi i volontari. Ma quei volontari – cacciatori, tecnici, operatori sul campo – sono gli stessi che il PD ha spesso demonizzato quando chiedevano di poter intervenire per tempo. Oggi vengono “scoperti” come risorsa. Meglio tardi che mai, ma almeno si abbia il coraggio di dirlo.»

 

«La filiera suinicola piacentina, che è unica in Europa con tre DOP, non si tutela con gli annunci, ma con una pianificazione concreta, continua e monitorata.

Noi continueremo a spingere perché si lavori così, senza propaganda e senza rincorse dell’ultimo minuto.»