“Il rispetto dei simboli pubblici è una questione di principio, non di opportunità politica”
Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri interviene a sostegno dell’interpellanza presentata dal collega Priamo Bocchi, primo firmatario dell’atto ispettivo che chiede chiarimenti in merito alla presenza della cosiddetta bandiera della pace accanto ai vessilli ufficiali della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea e della Regione Emilia-Romagna, nell’atrio della sede della Giunta regionale.
Secondo Tagliaferri, si tratta di una scelta “istituzionalmente inopportuna e potenzialmente contraria alla normativa vigente”, in particolare al D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121, che disciplina l’uso delle bandiere da parte delle amministrazioni pubbliche:
“La legge è chiara – spiega Tagliaferri –: negli edifici pubblici possono essere esposte soltanto bandiere istituzionali, a garanzia della neutralità e dell’imparzialità delle istituzioni democratiche. La Regione Emilia-Romagna non può trasformare un atrio istituzionale in uno spazio di messaggi simbolici di parte, per quanto condivisibili sul piano personale.”
Il vicepresidente dell’Assemblea legislativa sottolinea come il rispetto delle regole non sia una questione formale, ma sostanziale:
“Ogni volta che un ente pubblico si discosta da ciò che la legge prevede, viene minato il principio di equidistanza che dovrebbe contraddistinguere l’azione delle istituzioni. Le bandiere sono un simbolo della sovranità e dell’identità collettiva: usarle in modo arbitrario, o alterare la disposizione ufficiale dei vessilli, significa confondere ciò che è rappresentanza istituzionale con ciò che è opinione politica.”
Tagliaferri condivide quindi le richieste avanzate da Bocchi, che con la sua interpellanza ha chiesto alla Giunta regionale di chiarire chi abbia autorizzato l’esposizione e se tale scelta sia stata oggetto di un atto formale:
“Le sedi regionali appartengono ai cittadini, non alla maggioranza che temporaneamente governa. È dovere della Giunta garantire il pieno rispetto della normativa e, se necessario, procedere alla rimozione di bandiere o simboli non previsti dalla legge. Nessuno mette in discussione i valori di pace e dialogo – aggiunge Tagliaferri – ma questi principi devono essere rappresentati attraverso atti concreti e comportamenti coerenti, non con simboli impropri negli spazi istituzionali.”
Il consigliere conclude ribadendo la posizione del gruppo di Fratelli d’Italia:
“La neutralità delle istituzioni è un patrimonio comune. Ci auguriamo che la Giunta regionale riconosca l’errore e ristabilisca il rispetto formale e sostanziale dei simboli pubblici, perché la sede della Regione è la casa di tutti gli emiliano-romagnoli, non un luogo da gestire secondo preferenze ideologiche.”
