Tagliaferri (FdI): “Le farmacie sono un presidio essenziale per la sanità territoriale: la Regione smetta di penalizzarle e torni ad ascoltare chi è davvero vicino ai cittadini”

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“Non basta parlare di sanità territoriale, serve valorizzare chi ogni giorno ne rappresenta il volto concreto: le farmacie di comunità”

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri interviene dopo il dibattito in Aula e alla luce delle numerose segnalazioni provenienti da tutta la regione — da Piacenza a Forlì, da Modena a Ferrara — dove i farmacisti denunciano le crescenti difficoltà operative ed economiche.

 

Secondo Tagliaferri, il problema ha origini precise:

“Negli ultimi anni la Regione Emilia-Romagna ha scelto di potenziare la distribuzione diretta dei farmaci da parte delle Aziende sanitarie, riducendo il ruolo delle farmacie territoriali. Una scelta che ha comportato pesanti perdite economiche per i titolari, minori risorse per il personale e una progressiva marginalizzazione di realtà che garantiscono un servizio pubblico quotidiano, capillare e di fiducia. Molte farmacie, soprattutto nelle province più periferiche, hanno perso centinaia di migliaia di euro di fatturato a causa di queste politiche.”

 

Il consigliere sottolinea che le farmacie non sono solo punti vendita, ma presidi sanitari a tutti gli effetti:

“I farmacisti sono spesso il primo contatto del cittadino con il sistema sanitario. Mantengono servizi, orari e personale anche dove non arrivano ambulatori o case di comunità. Molti titolari, pur tra mille difficoltà, continuano a riconoscere ai propri collaboratori stipendi adeguati e superminimi, a conferma di un impegno professionale e sociale che va sostenuto, non ostacolato.”

 

Tagliaferri richiama inoltre l’urgenza di rafforzare la telemedicina e i servizi diagnostici di base in farmacia, così da migliorare l’accessibilità e ridurre la pressione sugli ospedali:

“Le farmacie possono essere protagoniste nella realizzazione di una vera sanità di prossimità: con esami di base, referti telematici e servizi di monitoraggio continuo. Ma servono accordi chiari e compensi adeguati, altrimenti il sistema rischia di restare incompiuto.”

 

Il consigliere di Fratelli d’Italia evidenzia anche la forte disparità tra territori:

“In Emilia-Romagna la distribuzione per conto è tra le meno retribuite d’Italia, mentre in altre regioni – come la Lombardia – le farmacie sono valorizzate in modo più equo. È il momento di correggere questa distorsione e di riconoscere l’importanza di una rete che tiene unita la nostra sanità, soprattutto nei comuni più piccoli.”

 

Tagliaferri conclude con un invito preciso alla Giunta regionale:

“Se davvero si vuole una sanità più vicina al cittadino, bisogna partire da chi il cittadino lo incontra ogni giorno. Le farmacie di comunità non chiedono privilegi, ma rispetto e strumenti per continuare a svolgere la loro funzione pubblica. La Regione torni a considerarle un pilastro del servizio sanitario, non un dettaglio amministrativo.”