Alluvioni. Tagliaferri (FdI): “Il Pd non si discosta dal periodo Bonaccini: si preferisce la propaganda alla ricerca delle cause degli eventi calamitosi che hanno devastato le nostre aree”

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Nella discussione del Documento di Economia e Finanza Regionale bocciato l’emendamento che chiedeva un monitoraggio specifico e puntuale per accertare eventuali carenze strutturali o manutentive che hanno determinato le esondazioni dei tanti corsi d’acqua dei nostri territori

“Il nuovo corso Pd della Regione non si discosta molto dal suo recente passato: le grane vanno sempre e comunque negate o nascoste sotto il tappeto per lasciare spazio alla propaganda, alle lamentazioni e allo scarico sistematico di ogni responsabilità”.

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri dopo la bocciatura dell’emendamento che chiedeva un monitoraggio accurato e puntuale dei tanti, troppi corsi d’acqua che hanno creato e continuano a creare problemi nei territori regionali non appena piove.

“Dalla due giorni di discussione serrata sul bilancio regionale possiamo trarre un solo elemento positivo tra aumenti a tappeto e grande approssimazione anche solo nell’applicazione delle linee di mandato così pomposamente dichiarate nelle settimane scorse: da oggi la Regione esce dall’ordinaria amministrazione in cui l’aveva costretta l’ambizione di Stefano Bonaccini che aveva lasciato ben prima della scadenza del suo mandato per approdare a ben più appetitosi scranni in quel di Bruxelles. Questo significa che da oggi cade un altro alibi che la maggioranza ed il Presidente de Pascale si erano dati. Dopo aver tentato di scaricare le responsabilità sul governo Meloni che non si è prestato a coprire il buco sanitario dell’Emilia-Romagna creato nello scorso mandato, dopo aver negato il decadimento del sistema sanitario, dopo aver sorvolato sulla scandalosa situazione delle liste di attesa per qualunque esame o visita specialistica, dopo aver evocato cataclismi metereologici degni del diluvio universale per giustificare lo stato di abbandono che da decenni caratterizza la nostra Regione, dopo essersi arrampicati sugli specchi per non mettere mano alla legge urbanistica e soprattutto al famoso regime transitorio che tanti danni ha creato nei nostri comuni, da oggi possiamo ufficialmente dire che il Re è nudo, quindi possiamo sperare che queste sterili pantomime possano avere termine e chi continua a dichiarare che nelle politiche regionali ci mette la faccia, operi concretamente come dice. Speriamo anche che, oltre alla faccia, de Pascale e i suoi assessori mettano anche competenza, ascolto e capacità amministrativa ma, considerando le scelte prese in questo bilancio regionale, purtroppo i dubbi paiono più che leciti”.

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