“Ancora una volta – come purtroppo gli capita spesso – l’Assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi, sembra dimenticare Piacenza, unica provincia in Europa a vantare ben tre prodotti DOP: Coppa Piacentina, Pancetta Piacentina e Salame Piacentino. Eppure, nonostante questo primato, il nostro territorio continua a non ricevere l’attenzione e le risorse che meriterebbe”. Lo dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Tagliaferri, commentando la decisione della Regione di anticipare di un mese la stagione venatoria al cinghiale anche a Piacenza.
“Già con la mia ultima interrogazione a risposta scritta – prosegue Tagliaferri – ho messo in evidenza, con dati concreti, come Piacenza soffra una disparità di trattamento rispetto alle altre province emiliano-romagnole. Se a Parma il comparto suinicolo genera oltre 900 milioni di euro solo con il Prosciutto di Parma, Piacenza resta relegata a un ruolo marginale nonostante il valore aggiunto delle sue tre DOP. Non è accettabile che, quando si parla di risorse e strategie di tutela, il nostro territorio venga costantemente dimenticato o citato solo di riflesso. La Giunta regionale dovrebbe invece valorizzare e difendere un patrimonio che dà lavoro a migliaia di famiglie e che rappresenta un pezzo fondamentale dell’identità italiana ed europea”.
Tagliaferri sottolinea come il Governo nazionale stia lavorando concretamente sul fronte della Peste Suina Africana, con un impegno costante e diretto: “Il Commissario straordinario Giovanni Filippini – nominato in accordo con il Governo – sta portando avanti con serietà e competenza un piano organico di contrasto, che mira a tutelare gli allevamenti e le produzioni. È fondamentale che Regione ed enti locali sappiano cooperare senza protagonismi, concentrandosi sulla difesa della filiera suinicola e delle nostre eccellenze”.
“Non basta – conclude il consigliere di Fratelli d’Italia – anticipare di un mese la caccia al cinghiale per dimostrare sensibilità verso Piacenza. Occorre un cambio di passo, servono investimenti strutturali, risorse mirate e politiche capaci di valorizzare i dati reali del nostro territorio. Piacenza non è una provincia di serie B, ma una terra che porta sulle proprie spalle il peso di eccellenze riconosciute in tutta Europa e che merita il rispetto e la centralità che fino ad oggi la Giunta Bonaccini-De Pascale non le ha garantito”.